La Dodicesima notte

ABBIATEGRASSO

Ex Convento dell'Annunciata Abbiategrasso (MI) | mappa

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4 novembre h. 21 5 novembre h. 16
6 novembre h. 21 7 novembre h. 17

MILANO

Teatro Asteria, P.za Francesco Carrara, 17, Milano | mappa

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10 novembre h. 21 11 novembre h. 21
13 novembre h. 21 14 novembre h. 21

LA DODICESIMA NOTTE

Regia Silvia Giulia Mendola,
traduzione e adattamento Livia Castiglioni e Silvia Giulia Mendola,
con Livia Castiglioni, Angelo Di Figlia, Silvia Ferretti, Paolo Garghentino, Ettore Nicoletti, Silvia Rubino, Elena Scalet, Andrea Volpetti
musiche Gipo Gurrado, consulenza costumi Stefania Trovato,
foto Michela Piccinini

Commedia degli inganni. Commedia degli equivoci.
Commedia di verità nascoste e travestite.

Si è innamorati e ci si innamora in questo testo, e proprio sull’amore, in tutte le sue forme, è stata posta l’attenzione nella messa in scena.
L’amore narcisista che inoltre gode del suo stesso soffrire, perché proprio il rifiuto della donna, illusoriamente amata, gli permette di esistere ed alimentarsi.
Il passionale colpo di fulmine per chi finalmente è in grado di tenerci testa.

L’amore per chi “è più in alto di noi”, che potrebbe darci l’occasione di elevarci, che ci fa sognare e vedere segnali anche dove non ci sono.
Il sentimento d’amicizia che supera il limite e diventa qualcosa di più.
Il desiderio d’imitazione dell’altro, che rispettiamo, stimiamo o che, semplicemente, ci fa ridere, si trasforma in amore.
Nella cornice di un paese immaginario, tra pochi elementi che evocano una corte, un giardino, una strada, amano i personaggi della nostra Dodicesima notte, follemente.

“Gli otto straordinari interpreti nel quadro di un allestimento e movimento scenico dai tratti strehleriani. Una commedia sull’amore che vince su tutto, dove la violazione della quarta parete, con scene che si svolgono in sala, cattura direttamente il pubblico dentro il sogno, oltre i confini del presente”
(Claudio Elli, Puntoelinea Magazine)

“La regia restituisce, al di là del piacere della festa, la profondità delle questioni esistenziali che il bardo solleva, a cominciare dall’intrigo amoroso che causa disordine nel cuore e nella mente, passando per la questione di genere, sempre costeggiando l’alterità tra finzione e realtà. Alla fedeltà al testo si è aggiunta una libertà di interpretazione: alcuni personaggi attraversano la platea per salire sul palco, ricordandoci così, quanto delle “maschere” sia in noi”.
(Raffaella Roversi, 2duerighe)

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